È necessario un simbolico passaggio di consegne dagli adulti ai bambini. È necessaria una cura della casa comune — quel nostro pianeta maltrattato, con la corresponsabilità più o meno gravosa di tutti noi. Solo questa inversione di paradigma, con i bambini che insegnano e sensibilizzano gli adulti, può portare a una vera speranza di cambiamento. I bambini custodiscono un senso della bellezza ancora intatto. Lasciamo che ci parlino. E come questi ascoltano i propri nonni, noi proviamo ad ascoltare loro. Prefazione di Papa Francesco.
La Chiesa è il popolo che crede in Gesù, il Figlio di Dio, diventato fratello e salvatore di ogni persona. Il concilio Vaticano II, soprattutto grazie alla "Gaudium et Spes", insegna che non è possibile amare Dio senza amare il mondo, questo mondo santo e sporco, magnifico e ingiusto, fiero e disperato, abbietto e miracoloso. Afferma che questa è la famiglia umana da amare, questo è il mondo in cui scorgere la gloria di Dio. Del resto, quello che interessa alla Chiesa di sempre, e alla Chiesa di oggi, sono le gioie, le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi. Dove arriva la luce di Cristo nella vita di questi giorni, il mondo può cominciare a diventare il luogo dove le promesse del Risorto saranno mantenute: «Io sono con voi tutti i giorni».
Dall'8 al 15 settembre 2024 la città di Quito, capitale dell'Ecuador, si vestirà a festa per il 53° Congresso Eucaristico Internazionale: nell'intreccio variopinto delle sue strade coloniali ospiterà migliaia di persone provenienti da tutto il mondo. In vista di questo evento, la Commissione teologica ecuadoriana e il Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali hanno elaborato un "testo base" sul tema Fraternità per sanare il mondo. Questo strumento teologico-pastorale è offerto alle comunità cristiane perché la fraternità umana al centro della riflessione congressuale non resti un sogno ma trovi il modo di concretizzarsi a partire dalla celebrazione eucaristica.
Meditazioni per giovani a partire dall'espressione evangelica "Voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo".
Le nuove tecnologie, la rivoluzione digitale, l'intelligenza artificiale hanno portato grandi cambiamenti, riducendo la penosità del lavoro, ma alimentando anche nuove e più sofisticate forme di discriminazione tra lavoratori. Di fronte a ciò, la dignità del lavoro e il rispetto dei diritti dei lavoratori richiedono nuovi strumenti di tutela. Anche la Chiesa, coerente con la sua dottrina sociale, sollecita gli imprenditori a fare impresa in modo etico.
Domenico Marino, economista, insegna Politica economica all'Universita Mediterranea di Reggio Calabria, dove dirige il Centro Studi per le Politiche economiche e territoriali.
E' stato consulente della Presidenza del Consiglio per il lavoro sommerso e ha fatto parte della task force per le applicazioni dell'intelligenza artificiale alla P.A. dell'AGID.
Dal 2016 è presidente dell'Organismo indipendente di valutazione del Consiglio regionale della Calabria.
Tommaso Marino, docente di Matematica e Fisica al liceo scientifico, è autore di testi di informatica per la scuola secondaria di secondo grado. In collaborazione con l'Università degli studi di Torino, si occupa di Didattica della fisica e di divulgazione scientifica. Ha ricoperto il ruolo di Presidente dell’Azione Cattolica di Torino e, dal 1997, è segretario nazionale del Movimento Lavoratori di Azione Cattolica.
A 50 anni dalla promulgazione della costituzione dogmatica Lumen Gentium, il documento più importante del Concilio Vaticano II dal punto di vista dottrinale, è forse possibile cominciare a recepirne senza timori la novità e le potenzialità per una autentica riforma pastorale e missionaria della Chiesa. Piuttosto che un commento capitolo per capitolo, il presente contributo opta per una presentazione tematica e trasversale del documento volta a coglierne le linee di forza teologiche in maniera accessibile e sintetica, con particolare attenzione alla dinamica trinitaria, comunitaria e missionaria. Quest'ultima è completata con un commento del decreto Ad Gentes.
Amore, carità, misericordia, tenerezza... i nomi della prossimità di Dio verso di noi e quelli della nostra prossimità vicendevole sono infiniti, poiché infinite sono le sfumature della passione che ci accomuna nell'incontro con l'Altro e con gli altri. In Papa Francesco, questi nomi sono tutti riscontrabili e ricorrenti, quasi come un refrain della sua predicazione. Come altre parole-chiave del suo pontificato (perdono, gioia, cammino, vita...), anche queste rimangono fondamentali per incontrarne la profonda spiritualità, radicata nel Vangelo e nella tradizione della Chiesa.
Il tema del coraggio, che è al centro di questo libretto, è una costante del pensiero e della predicazione di Papa Francesco, fin dall'inizio del suo pontificato. Si tratta, volta per volta, del coraggio che ci manca come uomini; del coraggio che inseguiamo nella fatica del quotidiano; del coraggio che le sfide del mondo ci impongono... Tutto e sempre in riferimento al coraggio che fonda la vita credente: quello di Cristo di fronte alla croce, testimonianza di una possibilità che ci è data per trasformare il male in bene. Da questo "coraggio di Cristo- viene il coraggio fedele delle donne e degli uomini che, nella storia, hanno dato testimonianza di amore.
In dialogo con l'enciclica Laudato si' di papa Francesco e con importanti pensatori contemporanei, Vincenzo Rosito ripercorre e ricostruisce il dibattito intorno all'ecologia sociale, anche analizzando movimenti e modelli di conversione ecologica. Come scriveva Alexander Langer, «conversione non è solo un termine spirituale (lo è sicuramente in modo molto forte) ma è anche un termine produttivo, un termine economico». Cosa richiede, allora, la vera conversione ecologica? Quanto è profondo questo cambiamento che investe la nostra spiritualità, le nostre pratiche di tutti i giorni e le scelte più importanti della nostra civiltà? «L'ecologia profonda non è il semplice aggiustamento di alcune abitudini o stili di vita. Essa ha infatti il volto di una trasformazione radicale che invita all'autocritica dei modelli e degli orientamenti culturali di fondo presenti in un determinato contesto sociale. In tal senso l'ecologia profonda non può essere riformista, ma solo rivoluzionaria. È questo un passaggio fondamentale nella ricostruzione dei paradigmi ecologici contemporanei poiché per la prima volta la sensibilità ecologica è molto più di un vago senso di colpa. Per la prima volta la coscienza ecologica va ben oltre la percezione di una "cattiva coscienza ambientale", essa è tutt'uno con la critica dell'attuale modello economico-produttivo».
Esortazione apostolica di Paolo VI, pubblicata a dieci anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II, al termine dell'Anno Santo del 1975. La riflessione del Papa si dipana tra il significato, il contenuto, le vie, i destinatari e lo spirito dell'evangelizzazione. L'invito forte ad ogni uomo e donna, è quello di essere ministri del Vangelo con la propria vita, perché avendo ricevuto per primi la gioia del Cristo, la mettano in gioco per l'annuncio del Regno. "L'impegno di annunziare il Vangelo agli uomini del nostro tempo animati dalla speranza, ma, parimenti, spesso travagliati dalla paura e dall'angoscia, è senza alcun dubbio un servizio reso non solo alla comunità cristiana, ma anche a tutta la comunità. Di qui il dovere di confermare i fratelli, che noi abbiamo ricevuto dal Signore con l'ufficio di Successore di Pietro, e che è per noi un «assillo quotidiano», un programma di vita e d'azione, e un impegno fondamentale del nostro pontificato; questo dovere ci sembra ancora più nobile e necessario allorché si tratta di incoraggiare i nostri fratelli nella missione di evangelizzatori, affinché, in questi tempi d'incertezza e di disordine, essi la compiano con amore, zelo e gioia sempre maggiori".
Quale ideale convocazione in vista del Convegno Ecclesiale di Verona nell'ottobre del 2006, questa lettera della Commissione Ep. Cei per il laicato, rivolta appunto ai fedeli laici, vuole essere un'occasione per verificare se e in quale misura i cristiani siano oggi presenti e incisivi nel mondo contemporaneo come "testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo", tema appunto del Convegno.In una stagione di grandi cambiamenti come la nostra, i Vescovi italiani sentono il bisogno di richiamare i fedeli laici a prendere coscienza della loro missione di essere fermento cristiano della società. Soprattutto desiderano condividere con i laici l'esigenza e il desiderio di "rimetterci per strada e portare l'annuncio di Gesù Risorto alla gente che vive accanto a noi, camminando con loro, cogliendone le istanze più profonde e le domande sul senso della vita e della morte, sul bene e sul male?".